La Cappella degli Scrovegni di Padova è nota in tutto il mondo per lo straordinario ciclo pittorico realizzato da Giotto. L'opera costituisce il massimo capolavoro ad affresco dell'artista e testimonia la profonda rivoluzione che il pittore toscano portò nell'arte occidentale.
La cappella aveva impressionato Augusto Giacometti, che nel settembre del 1910 visitò Padova assieme al suo amico viennese Hans Kestranek; a questi scrisse poco dopo: «Penso ancora spesso alla nostra visita nell’Arena a Padova Era davvero meraviglioso. Soprattutto considero come il più bello il momento in cui aspettano il miracolo. Poi, il matrimonio di Maria! La figura con il violino è così bella che viene da piangere. Mi piace anche molto il fatto che sia solo una figura a suonare il violino. Altri pittori ne avrebbero fatto un grande “climbim” — probabilmente un’intera orchestra. Mi piace anche che una cosa così bella sia dipinta così in alto, come se volesse nascondersi un po’ a causa della sua grande bellezza. Come se fosse un po’ troppo bella per tutti gli occhi.» Dal canto suo, Alberto Giacometti, nel corso di un viaggio a Venezia e Padova nel maggio del 1920, trovò gli affreschi di Giotto di molto superiori alle opere di Tintoretto ammirate pochi giorni prima nella città lagunare.
Domenica, 14 dicembre 2025 a partire dalle ore 16.00, Paolo Polio racconterà nel salone Giacometti questo eccezionale ciclo di Giotto affrescato in soli due anni, tra il 1303 e il 1305, che si dispiega sull’intera superficie interna della Cappella. Avremo la possibilità di scoprire, a Stampa, ciò che impressionò oltre un secolo fa due degli artisti di Stampa, Augusto e Alberto Giacometti.
Ingresso libero, con colletta in favore del relatore
Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., tel. 076 265 50 10
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