Alberto Giacometti
www.albertogiacometti.org: il domain dedicato ai percorsi bregagliotti di Alberto Giacometti
Alberto Giacometti, l’artista bregagliotto di fama mondiale nato nel 1901, visse perlopiù a Parigi dopo la sua emigrazione nel 1922. Nella metropoli culturale, interagì con intellettuali provenienti da tutto il mondo e approfondì le sue conoscenze sulle culture antiche. Alla Rue Hippolyte Maindron, Giacometti visse e lavorò in un minuscolo atelier in affitto. Tuttavia, la sua terra d’origine, la sua famiglia e la grande tradizione della sua valle non furono mai insignificanti per la sua vita e la sua opera: Giacometti crebbe protetto, curato e sostenuto a Stampa e Capolago, presso Maloja, e anche dopo la sua partenza come liceale nel 1915, i soggiorni in Bregaglia rimasero sempre una parte integrante della sua attività. Durante i suoi soggiorni soprattutto estivi e autunnali a Capolago dapprima e a Stampa dopo gl’inizi degli anni cinquanta, non solo godeva del paesaggio di montagna e della vicinanza dei suoi, ma lavorava e sviluppava nuove idee creative negli atelier che furono del padre e in uno studio che fu costruito apposta per lui nel 1930.
A partire dal 1948 sfondò, dapprima a Nuova York, poi a Parigi e in altre città, con le sue slanciate e sottili figure di donne e di uomini che divennero il suo marchio artistico. Personaggi fragili e allo stesso tempo in grado di reggere le sfide della vita. Nei suoi ultimi anni cercò di rappresentare lo sguardo nella scultura e nella pittura, caratteristica che secondo lui era il distintivo dell’essere vivente. Fu insignito di prestigiosi premi culturali e accademici. Nel 1963 subì un intervento chirurgico per rimuovergli un cancro allo stomaco, e nel 1965, a causa di una malattia cardio-respiratoria cronica dovuta al suo insano stile di vita, perse via via la forza per vivere. Morì l’11 gennaio 1966 nell’ospedale cantonale di Coira e fu sepolto 4 giorni dopo nel cimitero di San Giorgio presso Borgonovo, il suo paesello natio.
Finora, tuttavia, manca una collocazione dell'opera di Alberto che tenga conto del suo luogo di origine e della storia della sua creazione artistica: manca una panoramica completa dei suoi soggiorni in Bregaglia e delle opere realizzate nella sua valle natale, così come una contestualizzazione dei modelli e dei paesaggi bregagliotti. Le edizioni delle lettere degli ultimi anni e le ricerche culturali più recenti del Centro Giacometti offrono, in occasione dell’anno commemorativo 2026, l’opportunità di mostrare l’altro lato della vita e dell’opera di Giacometti: tutto ciò che lo ha influenzato nella sua valle d’origine, le persone che lo hanno accompagnato nel suo percorso, le forze che lo riportavano sempre qui, gli eventi personali vissuti dall’artista in Bregaglia, che hanno segnato passaggi decisivi nello sviluppo della sua arte. La nuova biografia intende gettare luce sugli antenati e mostrare le opere chiave di Alberto immaginate nella sua valle. L'opera di Giacometti è frutto di una cultura e di una natura bregagliotta.
Nella nuova biografia di Marco Giacometti che uscirà prossimamente emergeranno per la prima volta le sfaccettature bregagliotte dell’artista. Attraverso documenti e testimonianze inedite, sarà possibile comprendere più da vicino il complesso intreccio di relazioni che legava Alberto alle persone a lui care, coloro che lo circondavano a Stampa e a Maloja, che lo ispiravano e stimolavano. I visitatori potranno seguire da vicino l’evoluzione della personalità e del lavoro di Alberto durante la giovinezza, il suo impegno e i suoi dubbi nel guardare, disegnare, dipingere e modellare in Bregaglia.
Emergerà la figura di un uomo che, pur avendo vissuto un’infanzia e un’adolescenza felici e spensierate, fu profondamente scosso dalla perdita di familiari, eventi che lo portarono a lunghe crisi creative. Una personalità che, anche nei suoi quarant’anni e cinquant’anni, dipendeva ancora dal sostegno economico della famiglia. Appare un uomo curioso e in costante ricerca, che lavorava per elaborare le perdite, che rifletteva su cosa significhi morire e che rinunciava a beni materiali e a una propria famiglia, per paura di perdere chi e ciò che gli era caro.
Marco Giacometti, nell'agosto 2025